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Dolori della colonna (lombalgia, dorsalgia, cervicalgia)
Il mal di schiena è uno dei disturbi più frequenti nella popolazione generale.
Nella maggior parte dei casi è dovuto a problemi meccanici e funzionali
(muscoli contratti, posture scorrette, piccoli traumi) e tende a migliorare
nell’arco di pochi giorni o settimane.
Più raramente il dolore può essere il campanello d’allarme di malattie
più importanti, che richiedono una valutazione medica tempestiva.
Cause più comuni
- Contratture muscolari e “colpo della strega”.
- Posture scorrette (molte ore seduti al computer, in auto, ecc.).
- Sovraccarico (sollevare pesi, sforzi non abituali).
- Artrosi della colonna, più frequente con l’avanzare dell’età.
- Ernia del disco o protrusione discale, con possibile dolore che scende
a una gamba (sciatica) o a un braccio (cervicobrachialgia).
Campanelli d’allarme (quando preoccuparsi)
È opportuno consultare il medico il prima possibile se il mal di schiena:
- insorge dopo un trauma importante (caduta, incidente, colpo violento);
- è associato a febbre, brividi, malessere generale marcato;
- è presente anche a riposo e peggiora di notte, svegliando dal sonno;
- si accompagna a perdita di forza a una gamba o a un braccio;
- compaiono formicolii persistenti, perdita di sensibilità, difficoltà a
controllare la pipì o le feci;
- è un dolore nuovo, intenso e continuo in una persona con storia di
tumore, infezioni importanti o fragilità ossea.
Cosa posso fare da solo
- Evitare il riposo assoluto prolungato: di solito sono consigliati
brevi periodi di riposo e poi una ripresa graduale delle normali attività,
nei limiti del dolore.
- Calore locale (borsa d’acqua calda, doccia tiepida) o, in alcuni casi,
impacchi freddi nelle prime ore dal trauma, se consigliato dal medico.
- Attività fisica leggera (camminare a passo tranquillo) se tollerata.
- Curare la postura: sedersi con la schiena ben appoggiata, evitare di
stare a lungo nella stessa posizione.
- Mantenere il peso corporeo sotto controllo, perché il sovrappeso
sovraccarica la colonna.
L’eventuale uso di farmaci antidolorifici o antinfiammatori va sempre
discusso con il medico, soprattutto in presenza di altre malattie o terapie in corso.
Cosa è meglio evitare
- Sollevare e trasportare pesi importanti da soli.
- Movimenti bruschi di torsione del tronco.
- Attività sportive intense nelle fasi di dolore acuto.
- Automedicazione prolungata con antidolorifici senza parere medico.
Quando rivolgersi al medico
- Se il dolore dura più di 7-10 giorni senza migliorare.
- Se il dolore è molto intenso o limita in modo marcato le attività quotidiane.
- Se compaiono i campanelli d’allarme descritti sopra.
Il medico, dopo visita e anamnesi, valuterà se siano necessari esami
(radiografie, risonanza, ecc.) e se indirizzare a fisioterapia o ad altri
specialisti.
Queste informazioni hanno carattere generale e non sostituiscono il parere
del medico curante.