Influenza
L’influenza è una malattia infettiva respiratoria causata da virus influenzali (A e B),
che si presenta in genere nei mesi invernali con picchi stagionali. È molto contagiosa
e si trasmette soprattutto attraverso le goccioline di saliva emesse con tosse,
starnuti o parlando a distanza ravvicinata.
Quali sono i sintomi?
I sintomi compaiono di solito in modo brusco e possono comprendere:
- febbre alta (> 38 °C), talvolta con brividi;
- malessere generale marcato, stanchezza intensa;
- dolori muscolari e articolari (ossa “rotte”);
- mal di testa;
- tosse secca, mal di gola, naso chiuso o che cola;
- talvolta perdita di appetito, nausea o modesti disturbi intestinali.
La sensazione di spossatezza può durare anche 1–2 settimane dopo la scomparsa della febbre.
Influenza, raffreddore o “influenza intestinale”?
- Raffreddore: di solito senza febbre alta, con naso chiuso, bruciore di gola e sintomi più lievi.
- “Influenza intestinale”: in realtà spesso è una gastroenterite virale, con nausea, vomito e diarrea ma senza i tipici dolori muscolari e malessere dell’influenza vera.
- Influenza vera: febbre alta, dolori diffusi, forte prostrazione, tosse secca.
Quanto dura?
Nei soggetti sani la febbre dura in genere 3–5 giorni; la tosse e la stanchezza possono
persistere un po’ più a lungo. Nella maggior parte dei casi la guarigione è spontanea,
senza conseguenze.
Come si cura?
- Riposo a casa finché la febbre è presente e ci si sente debilitati.
- Bere molti liquidi (acqua, tè, tisane, brodi) per compensare le perdite.
- Alimentazione leggera, senza forzare se manca l’appetito.
- Farmaci sintomatici (es. antipiretici come il paracetamolo o antinfiammatori come ibuprofene o nimesulide) per febbre e dolori, seguendo il dosaggio indicato dal medico o dal foglietto illustrativo.
Gli antibiotici non servono contro il virus dell’influenza e vanno usati solo se il medico
sospetta una sovrainfezione batterica (es. otite, bronchite, polmonite, sinusite).
Quando è opportuno contattare il medico?
È consigliabile rivolgersi al medico se:
- la febbre supera i 39 °C e non risponde ai comuni antipiretici;
- la febbre dura più di 4–5 giorni;
- compaiono difficoltà respiratorie, respiro affannoso o dolore toracico;
- si ha tosse con catarro “giallo–verdastro” e peggioramento del respiro;
- il malato è un bambino molto piccolo, un anziano o un soggetto con altre malattie croniche (cuore, polmoni, diabete, insufficienza renale, ecc.).
Il vaccino antinfluenzale
La vaccinazione antinfluenzale viene raccomandata ogni anno alle persone
più a rischio di complicanze (anziani, malati cronici, donne in gravidanza,
operatori sanitari, ecc.). Il vaccino non protegge da tutti i virus respiratori,
ma riduce in modo importante il rischio di influenza vera e delle sue complicazioni.
Anche chi non rientra nelle categorie a rischio trae comunque vantaggio dal vaccinarsi in termini di benessere generale (farsi 8 giorni a letto con la febbre non è piacevole) e minore perdita di ore lavorative.
Come prevenire il contagio
- lavare spesso le mani con acqua e sapone o gel alcolico;
- coprire bocca e naso con fazzoletto o con il gomito quando si tossisce o starnutisce;
- evitare, se possibile, contatti ravvicinati con persone febbrili;
- restare a casa in caso di febbre, per non contagiare gli altri (lavoro, scuola, comunità).
Queste informazioni hanno carattere generale e non sostituiscono il parere del medico curante,
che conosce la storia clinica del singolo paziente.