L’osteoporosi è una condizione in cui le ossa diventano più fragili e aumenta il rischio di fratture. È molto frequente soprattutto nelle donne dopo la menopausa e negli anziani, ma può colpire anche gli uomini.
L’osso è un tessuto vivo che si rinnova continuamente. Con l’età, o per altri fattori, il processo di “riassorbimento” può superare quello di “ricostruzione”, causando un assottigliamento e indebolimento dell’osso.
L’esame standard è la MOC-DEXA, che misura la densità minerale dell’osso. Si parla di osteoporosi quando il valore “T-score” è ≤ –2,5.
La diagnosi può essere posta anche dopo una frattura “da fragilità”, cioè causata da un trauma minimo.
Il medico può prescrivere farmaci che riducendo il riassorbimento osseo (bisfosfonati, denosumab) o che stimolano la formazione di nuovo osso (teriparatide, romosozumab), a seconda dei casi.
L’osteoporosi non dà dolore, ma le sue conseguenze sì. Prevenire significa preservare l’autonomia e la qualità della vita.
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